venerdì 26 ottobre 2012

SI CUCINA: i prossimi due corsi




ESSERI UMANI, UMANITA', PERSONE...


Se diciamo ESSERE UMANO, PERSONE  invece di Uomo per indicare l'umanità, tutte le donne si sentiranno INCLUSE.
Ed è bello sentirsi incluse.

Sul cartello c'è scritto: smettere di usare la parola Uomo come sinonimo di Essere umano.




UNA SCUOLA SENZA GENERE


Una degli aspetti che in una scuola democratica autogestita si possono cambiare. Da subito. Senza permessi, senza approvazioni dall'alto. 
La nostra amica giornalista e scrittrice Monica Lanfranco scrive il 30 settembre 2012 su Il fatto quotidiano:

Per molte persone si tratta di questioni marginali e di lana caprina, e si sa che in Italia se le donne sollevano problemi di questo tipo si sentono dire così. Ma credo che valga la pena di rischiare, visto che la lettera aperta Che genere di concorso? scritta dal Laboratorio di studi femministi Anna Rita Simeone dell’Università di Roma La Sapienza solleva un problema vero:come si fa a cambiare la società in senso non sessista se le competenze di chi va a insegnare non prevedono la conoscenza (minima) del percorso storico, culturale, sociale e politico di metà della popolazione?
La lettera aperta, indirizzata al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e alla ministra Elsa Fornero è scritta da un gruppo di studiose specializzate negli studi umanistici, la maggior parte docenti nella scuola e nell’università, a grande maggioranza precarie, che hanno partecipato alla selezione per il personale scolastico che si è tenuta a fine settembre.
Ecco cosa dice:  “Alcune di noi vivono e insegnano all’estero, molte altre vi hanno trascorso importanti periodi di formazione professionale. Siamo perciò abituate a confrontarci con i continui cambiamenti che interessano le nostre discipline, sia per la scelta delle metodologie di analisi sia per l’individuazione degli oggetti di indagine. Siamo, in altre parole, cittadine europee pienamente immerse nel nostro tempo, interessate a partecipare attivamente alla definizione del modo di essere nel mondo delle generazioni presenti e future.La nostra decisione di scriverle questa lettera è derivata non solamente dall’esigenza di manifestare un profondo disaccordo sul piano intellettuale e scientifico, ma anche dal disagio e dal disappunto da noi avvertiti in qualità di cittadine, in seguito alla lettura delle indicazioni sulle prove d’esame e i relativi programmi contenute nell’allegato 3 del bando di indizione del concorso. Il bando di un concorso pubblico non si limita solo a indicare procedure e scadenze. Nel momento in cui fissa i criteri di valutazione, include o esclude, delinea anche un modello e un’immagine di quello che sta cercando. Allo Stato servono insegnanti che guidino il percorso di formazione dei giovani cittadini e delle giovani cittadine. Ma che caratteristiche devono avere? Il nuovo insegnante e la nuova insegnante devono innanzitutto avere un sicuro dominio delle materie di insegnamento, conoscere i presupposti epistemologici delle singole discipline e conoscere le lingue straniere; devono saper usare internet e dominare gli strumenti informatici. 
Appare chiaro che chi ha stilato il bando avesse in mente un’immagine di insegnante moderno/a, al passo con i tempi e pronto/a a costruire un percorso che porti la scuola italiana in Europa. Questo lodevole intento, però, si scontra miseramente con l’arretratezza dei programmi ministeriali e delle indicazioni che solo due anni fa sono state fornite dal ministero per le singole discipline. E il centro di tale arretratezza sta nella sistematica e persistente ignoranza di tutto ciò che nell’ambito dell’insegnamento riguarda il genere. Basta scorrere gli elenchi di autori che il candidato dovrebbe innanzitutto conoscere: tra i filosofi, nemmeno una donna; tra gli scrittori, una sola, Elsa Morante; nel programma di storia non c’è alcun accenno alla storia delle donne a alle questioni di genere; tra i fatti notevoli del Novecento non è menzionato il femminismo. Quando si parla di educazione linguistica non c’è nessun riferimento al linguaggio sessuato. Quando si parla di geografia, non c’è nessun accenno al genere come categoria di indagine. Quando nel programma di letteratura italiana si richiede di conoscere i principali orientamenti critici, l’elenco esemplificativo comprende i nomi di E. Auerbach (1892-1957), L. (sic!!) Contini (1912-1990), C. Segre (1928-), B. Croce (1866-1952). E basta. Ancora, niente donne, ancora nessun riferimento ai gender studies come prospettiva critica di rilievo. Le istituzioni hanno di nuovo preso la parola su un modello di scuola, di apprendimento e di insegnamento”.
La lettera continua in modo garbato, facendo domande sensate, tra cui una, importantissima: in che modo formare giovani cittadine forti e consapevoli, quando tutto il mondo a scuola non parla di loro, non parla a loro?
E pensare che la linguista femminista Alma Sabatini nel 1987 scriveva Le Raccomandazioni per un uso non sessista della Lingua italiana, che per la prima volta mettevano a fuoco i nessi tra cultura patriarcale, linguaggio, discriminazioni, piena cittadinanza delle donne. Quanti anni ancora ci vorranno perché a scuola se ne tenga conto?

sabato 20 ottobre 2012

SPACCIO E PUNTO VENDITA APERTO DOMENICA 21 OTTOBRE

Ci saremo anche domani: sicuro la mattina, probabilmente chiuderemo nella seconda parte del pomeriggio.
Abbiamo farina di castagne e castagne!

mercoledì 17 ottobre 2012

CORSO DI TESSITURA





 Siamo matte a tirare fuori i telai?
Anacronistico? Perdita di tempo, esagerazione? Beh, al di là del fatto che tessere, soprattutto insieme, può essere gratificante e divertente, pensiamo che nel momento storico in cui siamo non sia poi così assurdo recuperare certe capacità, mettersi a fare delle cose che ci servono, come sciarpe di lana, foulards di cotone e canapa, tovagliette, tende, coperte e altro... In fondo si spende meno, si sa che materiale si usa, non si finanziano mutinazionali dell'abbigliamento che delocalizzano lavoro, e soprattutto quello che produciamo è solo nostro e unico, perché fatto da noi come lo vogliamo noi, e non lo si vedrà addosso a nessuno. Per noi questo è valore.






sabato 13 ottobre 2012

DOMENICA 14 OTTOBRE spaccio aperto: primi marroni

Domani domenica 14 ottobre terremo aperto lo spaccio e punto ristoro dalle 10 fino al tramonto.
Avremo tigelle farcite vegetariane e non, vino Casa Guidi e birra artigianale White Dog.
Magari facciamo anche il vin brulé...
I nostri amici del podere I pratesi ci hanno consegnato da vendere i loro primi marroni e la farina di castagne (che è quella dell'anno scorso, per la nuova si aspetta a fine novembre..)
Se volete potete fermarvi a salutarci e poi continuare per Zocca, dove inizia la prima sagra della castagna. Occhio a scegliere quelle locali però, e per ora non ce ne sono molte..




lunedì 8 ottobre 2012

FACCIAMO IL SAPONE- DOMENICA 14 OTTOBRE 2012

Saponette alla lavanda avena e mandorle, alla calendula, al limone e al timo




Saponi in vendita allo spaccio cacomela: deodoranti al caffé

CORSO DI UNCINETTO


Sabato 13 ottobre 2012
Laura, che crea bambole, collane, spille e mollette all'uncinetto (e vende anche al nostro spaccio), terrà un corso al pomeriggio per fare le cose che fa lei all'uncinetto. Soprattutto collane, spille, decorazioni...
Il corso parte perché c'è un gruppo di donne che lo hanno richiesto, se volete aggregarvi fatevi avanti!
ilcacomela@gmail.com
Laura 059 795573


COME E' ANDATA LA FESTA DI DOMENICA 30/9??



Ce lo stanno chiedendo in parecchi: BENISSIMO!
Era una giornata meteorologicamente pessima; nuvole basse e grigie, freddo, umido, non si vedeva a un palmo dal naso...
Ci siamo svegliate pensando: sarà un disastro....
Invece no. E quindi è stato anche meglio che in una giornata di sole, perché col sole sono capaci tutti di fare una festa, ma con una gio
rnata così la gente è venuta APPOSTA per supportarci, per darci coraggio, per dare un contributo, per dire che il cacomela interessa, che è bello e che serve.
E allora è bellissimo, e vi ringraziamo tanto di essere venuti/e.
Grazie e tutte e a tutti per essere passati, per avere mangiato da noi, per essere venuti per gli spettacoli.
Ringraziamo Vincenzo Di Maio per i burattini del mattino e per l'emozionante monologo del pomeriggio.
Un grazie a Nicoletta MerighiVanessa UlrichGiulia Herz e Laura Giafaglione per la preparazione del buffet e aVeronica Benuzzi che ha anche portato una torta.
Grazie agli amici e amiche della montagna, quelli del Gas di Modena, al Il Cerchio Sacro del Dono che ha raccolto soldi a distanza per noi, e a quelli /e della pianura che si sono fatti della strada per arrivare fin su.
E infine grazie davvero per i contributi che ci avete lasciato: tra pranzo, tessere e cassetta delle offerte, aggiunti al fondo che avevamo prima, riusciremo sicuramente a pagare l'affitto di 1000 euro e metterci in regola con la Regione.
Non abbiamo però nemmeno una foto della giornata, se ne avete mandatele pure.
Alla prossima!

Un commento di una visitatrice del cacomela



  • Pubblichiamo un commento di Elena, una donna che è venuta a trovarci in occasione della festa del 30 settembre e che ci ha lasciato questo commento, che abbiamo apprezzato molto in quanto ha colto esattamente lo spirito che ci caratterizza e che vorremmo che trasparisse da quello che facciamo.
    Grazie Elena, speriamo di rivederci presto!


    Era la mia prima volta alla Casa delle Cacomele, da tanto desideravo salire e conoscere questa realtá
    20 ore fa tramite cellulare · Non mi piace più · 3
  • Elena Busani Ho trovato un clima molto familiare, accogliente, del cibo buonissimo. Sono diventata anch'io una fan delle mitiche patate di Agnese ... Ho goduto della compagnia di vecchie amiche... La cosa peró che mi é piaciuta di più e che non mi aspettavo, é che c'erano tante famiglie, tanti padri. Un luogo pertanto che si interroga sul femminile, che propone nuovi stili di vita, che sperimenta nuovi modelli educativi, e perché no, anche relazionali, ma fortunatamente aperto a tutte a tutti, non settario. Ho fatto subito la tessera, non so quanto frequenteró, il luogo, bellissimo, é un po'distante dal mio quotidiano, anche se volendo potrei fare un po'di volontariato, comunque mi sembra una realtá interessante, fatta da donne tenaci, e papá divertenti che é giusto sostenere, un piccolo gioiello!